Nella prima metà del 1800 si diffuse in tutta Europa un vasto movimento culturale, nato in Germania ma destinato a contrassegnare il modo di pensare e di sentire di tutte le nazioni europee: il Romanticismo. Se gli ideali del periodo classico erano fondati sul primato assoluto della ragione, gli ideali romantici esaltavano l’irrazionalità, la libera espressione del sentimento individuale e collettivo: venivano così valorizzati l’amore patriottico, l’orgoglio per le tradizioni popolari e tutti i sentimenti spontanei dell’animo umano.
Durante il Romanticismo la musica assunse una grande importanza; infatti, i pensatori romantici ritenevano che essa fosse la sola arte in grado di esprimere i sentimenti o le sensazioni più profonde dell’animo umano; anche le altre arti, come la letteratura o la pittura, potevano esprimere questi sentimenti, ma i loro mezzi (la parola, la figura, i colori, ecc.) erano limitati, e oltre una certa soglia non potevano andare. Dunque, tra le varie arti, la musica era considerata la regina, e tanto più lo era se si trattava di musica solo strumentale; infatti, la musica vocale, proprio perché legata alla parola e quindi ritenuta limitata, veniva considerata meno “espressiva” del genere strumentale. Da questo modo di vedere le cose nacque il concetto di “musica assoluta”; questa espressione indica il genere di musica esclusivamente strumentale, considerata, appunto, come l’arte perfetta, che riusciva ad esprimere anche i sentimenti più profondi dell’uomo. La musica romantica, quindi, si distinse per la profonda espressività, per il modo con cui cercò di dare intensità ai sentimenti, alle sensazioni ed alle immagini.
Rapporto con la società
L'affermarsi della borghesia e la decadenza dell'aristocrazia determina un profondo mutamento del ruolo del musicista e ne condiziona l'attività. Alla figura del musicista-dipendente (che esaudiva le richieste del principe mecenate o della corte da cui era mantenuto) si sostituisce quella del musicista-“genio romantico”, libero di esprimere se stesso senza vincoli di dipendenza. Tale libertà creativa comporta però anche aspetti problematici: da una parte viene meno la sicurezza economica propria della condizione precedente, dall'altra emerge la difficoltà di rapporto con il nuovo ed esigente “datore di lavoro”: il pubblico. Tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, infatti, l'attività musicale si sposta progressivamente dalla corte aristocratica al teatro pubblico borghese, con ingresso a pagamento. E’ con questo pubblico, con i suoi gusti e le sue esigenze, molto più diversificate e mutevoli rispetto a quelle del pubblico aristocratico, che il musicista deve ora misurarsi e, spesso, scontrarsi. Da questo difficile rapporto con il pubblico dipendono, probabilmente, il pessimismo, la solitudine e la sensazione di incomprensione e di inutilità sofferti da molti artisti degli inizi dell'Ottocento.
Nella sua nuova posizione indipendente il musicista poteva guadagnarsi da vivere principalmente in tre modi: • vendendo e pubblicando le opere da lui composte; • suonando in concerti pubblici; • dando lezioni di musica ad una clientela privata.
Per molti musicisti quest’ultima soluzione fu quella che concretamente diede loro da vivere, poiché non era certamente facile comporre opere e pubblicarle, come dare concerti. Nella seconda metà del secolo, poi, parallelamente alla musica colta di salotti, circoli, sale da concerto e teatri, inizia a diffondersi un tipo di musica più leggera e ballabile, di derivazione popolare, consumata nei caffè concerto, o “cafè chantant”, locali pubblici nei quali si esibiscono attori comici, dicitori, cantanti e musicisti.
Caratteri generali
Anche se in modo molto schematico, è possibile individuare alcune caratteristiche peculiari della produzione musicale di questo periodo: • La melodia sviluppa ed accresce la sua importanza; l'idea melodica, il tema musicale, è il centro della musica romantica e presenta caratteristiche di semplicità ed estrema cantabilità; soprattutto all’interno delle “scuole nazionali” si diffonde l’uso di attingere al patrimonio di canti e melodie popolari tradizionali. • Dal punto di vista ritmico, si amplia la gamma dei tempi musicali impiegati diversi anche all'interno del medesimo brano; il rigore temporale e ritmico caratteristico della musica del Settecento viene superato anche attraverso un ampio impiego delle variazioni di velocità (“rallentando”, “accelerando”). • Si dilata la gamma di sfumature dinamiche, ottenendo così livelli di intensità sonora estremamente differenziati: dal “pianissimo” impercettibile al “fortissimo” assordante. Questo allargamento della dinamica si sviluppa parallelamente al diffondersi dell'uso del pianoforte (il cui nome è indicativo della capacità dinamica di tale strumento) a scapito del clavicembalo e all'ampliamento dell'organico orchestrale, a sua volta legato alle ampie dimensioni delle nuove sale da concerto. • Viene notevolmente sviluppato anche l'aspetto timbrico, particolarmente attraverso l'uso di un numero maggiore di strumenti musicali dalle diverse e nuove sonorità; acquistano maggior importanza strumenti che in precedenza avevano scarso impiego (clarinetti, tromboni, arpa, percussioni); il musicista romantico sviluppa una particolare sensibilità alla autonoma capacità espressiva dei timbri sonori, intesi e utilizzati come “colori” da accostare, mescolare, ecc. • La forma e i modelli tradizionali del linguaggio musicale vengono “personalizzati” ogni compositore si sente libero di utilizzare gli schemi compositivi tradizionali (sonata, sinfonia, ecc.) in modo diverso, adattandoli alle proprie esigenze espressive. • Le leggi dell’armonia tonale tradizionale cominciano a vacillare di fronte all’uso spregiudicato di accordi dissonanti e di modulazioni inconsuete
Le composizioni sinfoniche
Cresciuta in grandezza (dai 40 esecutori dell'orchestra classica agli oltre 100 di quella romantica) e nella sua composizione, l'orchestra trova larghissimo impiego nella musica del primo Ottocento, oltre che nella musica operistica, nell'esecuzione di sinfonie. Quest'ultimo genere musicale viene ampiamente frequentato dai musicisti romantici che, pur mantenendo fermo lo schema generale della forma classica (quattro movimenti), concentrano la loro attenzione sulle possibilità timbriche dell'orchestra sinfonica (un'attenzione analoga a quella dedicata dai pittori romantici ai diversi effetti cromatici ottenibili mediante l'impasto dei colori). Dalla sinfonia si sviluppano nuove forme, come il poema sinfonico, brano orchestrale in un solo tempo in cui l'autore intende narrare eventi e situazioni presentate in un “programma” illustrativo (poesie, quadri, racconti, impressioni della natura). Questa forma fu coltivata soprattutto dai musicisti delle “scuole nazionali”. Tra i più importanti autori di sinfonie, poemi sinfonici e brani musicali orchestrali di questo periodo ricordiamo: l'austriaco Franz Schubert (1797-1828), i tedeschi Felix Mendelssohn (1809-1847) e Robert Schumann (1810-1856), l'ungherese Franz Liszt (1811-1886) e il francese Hector Berlioz (1803-1869).
Le composizioni pianistiche
Il pianoforte è lo strumento “romantico” per eccellenza e non solo perché‚ le sue caratteristiche tecniche (grande dinamica e sonorità, notevole estensione, cantabilità e possibilità timbriche) corrispondono alle esigenze espressive del musicista romantico, ma anche perché‚ esso diviene elemento costante nell'arredamento delle case borghesi e protagonista, così, di quella pratica musicale “amatoriale” che prende il nome di “musica da salotto”. E’ nei salotti borghesi del primo Ottocento che prende forma la vasta letteratura pianistica del periodo romantico, costituita soprattutto da brevi composizioni dalla forma e struttura libera frutto della creatività istintiva e travolgente tipica dell'artista romantico, il cui stesso titolo (Notturno, Improvviso, Scherzo, Scena infantile, Serenata) ne definisce il carattere intimo e salottiero. Parallelamente, nelle sale da concerto, un diverso uso del pianoforte viene finalizzato a evidenziare le capacità tecniche dell'esecutore, il suo “virtuosismo”. Tra i compositori e i pianisti di maggior spicco in questo periodo ricordiamo: il polacco Chopin (1810-1849) e ancora Schubert, Schumann e Liszt, quest'ultimo molto noto per la sua abilità pianistica.
Il Lied
Composizione caratteristica dell'Ottocento tedesco, il Lied (“canto”) testimonia il felice incontro tra le due espressioni artistiche più tipicamente romantiche: la musica e la poesia. La forma musicale del Lied, un canto in lingua tedesca eseguito da una voce solista con l'accompagnamento, generalmente del pianoforte, segue infatti l'andamento dei versi e delle strofe di un testo poetico, tratto dall'opera di grandi poeti romantici, ma spesso anche dal vasto patrimonio di canti e poesie popolari che proprio allora, nello spirito del recupero delle tradizioni nazionali, venivano raccolti. Anche il Lied, per le sue particolari caratteristiche musicali, ha come ideale ambiente di diffusione il salotto romantico borghese. Fra i più noti autori di Lieder ricordiamo: Schubert, Schumann, Mendelssohn e più tardi, Johannes Brahms.
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